La fantasia precede spesso la realtà, ma solo di qualche
passo.
E' sicuramente così per il Pithovirus virus, l'ultimo dei
virus scoperto in questi giorni da Jean Michel Claverie, un
ricercatore di bioinformatica all' università di Aix-Marseille in
Francia che, insieme ai colleghi, è riuscito a riportare in vita un
gigantesco virus ormai estinto da millenni.
La scoperta
La squadra di Claverie stava studiando dei campioni di
permafrost siberiano - un ghiaccio misto a terra che si trova a
qualche metro sotto la superficie del terreno - provenienti dalla
zona di Kolyma quando alcune amebe (organismi unicellulari)
presenti nelle piastre di cultura hanno incominciato a morire.
Analizzando i campioni con le amebe morte gli scienziati
hanno trovato un virus di dimensioni gigantesche.
"L'antico virus infetta solo amebe, non esseri umani o animali e
non è mai stato rinvenuto prima d'ora. Questo patogeno appartiene
ad una famiglia di virus soprannominato Pithovirus, che condivide
solo un terzo dei suoi geni con gli organismi attualmente
conosciuti e solo l'11 % dei suoi geni con altri virus. Anche se il
nuovo virus assomiglia al più grande virus mai trovato, il Pandora
virus, ha tuttavia una forma più regolare." racconta Claverie.
La notizia ha sollevato l'ipotesi che altri virus, dormienti,
possano essere resuscitati dal riscaldamento climatico e dallo
scioglimento dei ghiacciai. Ma basta meno. Molte compagnie
petrolifere e minerarie attualmente stanno perforando vaste aree
artiche, creando le condizioni per il rilascio di antichi virus
potenzialmente dannosi anche per il genere umano.
"Se dei virus vitali sono ancora lì, intrappolati nel ghiaccio,
è probabile che grazie alle nostre attività vengano fuori" sostiene
Claverie "la ricetta perfetta per un disastro."
Secondo Curtis Suttle, virologo marino presso l'Università della
British Columbia in Canada, la situazione non è così grave "Ogni
giorno veniamo a contatto con milioni di virus mentre ci muoviamo
attraverso la nostra vita. Ogni volta che nuotiamo in mare ingoiamo
circa un miliardo di virus, e respirando, ne inaliamo molte
migliaia ogni giorno. E' vero che i virus vengono conservati nel
permafrost e nel ghiaccio artico, ma la probabilità che virus
estinti possano provocare una catastrofe è molto remota."
"Sono molto più preoccupato per le centinaia di milioni di
persone sfollate a causa dell'aumento del livello del mare e dei
cambiamenti climatici." conclude il dr Suttle.
L'articolo di Claverie è apparso in questi giorni
sulla rivista Proceedings of National Academy of
Sciences.